Gli sport nella Repubblica Dominicana che ti capiterà di vedere
Ultima modifica in data 02/06/2022
Soggiornare in un resort tutto incluso non fa per te? Stare in spiaggia tutto il giorno non ti basta? Nessun problema. Esistono molti sport nella Repubblica Dominicana che ti permetteranno di evitare la noia e la monotonia.
Una nazione fortunata.
La Repubblica Dominicana infatti gode di un paesaggio molto variegato e di un clima favorevole tutto l’anno.
Questi non possono che essere punti a favore per praticare qualunque attività.
Te ne parlo in questo articolo. Scenderò nel dettaglio degli sport nella Repubblica Dominicana, parlandoti sia di quelli praticati dalla popolazione che dai turisti.
Infatti, chi viene in vacanza in questi luoghi può trovare un sacco di discipline, da quelle a terra a quelle in acqua o in aria.
E poco importa il periodo di viaggio.
Prima di tutto, però, vediamo quali sono gli sport nazionali più diffusi.
IL BASEBALL, NUMERO 1 DEGLI SPORT NELLA REPUBBLICA DOMINICANA
Iniziare da qui è un obbligo.
Il baseball e i dominicani compongono un binomio indissolubile, che va oltre l’aspetto puramente agonistico.
È una passione senza fine, un amore viscerale che viene trasmesso sin da bambini e che diventa un motivo d’orgoglio.
Il baseball sta alla Repubblica Dominicana nello sport come il merengue nei balli. Se il merengue è il ballo nazionale, il “bèisbol” o “pelota” (come lo chiamano qua) è lo sport nazionale.
Si gioca ovunque:
sulla spiaggia, nei parchi, lungo il ciglio della strada, accanto ai campi coltivati. Ogni luogo è buono.
E i campi da gioco, i cosiddetti diamanti, si trovano praticamente in tutti i luoghi abitati, anche in quelli più isolati.

Foto ©Ministero del Turismo dominicano
BREVE STORIA DEL BEISBOL DOMINICANO
Non si conosce la data esatta di inizio di questo sport nel Paese.
Per alcuni fu introdotto nel 1916 dai marines statunitensi durante l’occupazione.
A dar retta però alle altre versioni, risulta molto più probabile che esistesse già verso la fine del 1800 grazie ai cubani (i massimi campioni nello sport). Nonostante alcune differenze, tutte si assomigliano sul periodo di massima – tra 1886 e 1896 – e sulla prima città dove apparve, San Pedro de Macorìs.
È certo invece che iniziò a diffondersi negli anni Quaranta del Novecento, con i tornei organizzati in onore del dittatore Trujillo.
Anche il primo stadio risale a quell’epoca: costruito nella capitale nel 1946 e battezzato Estadio Trujillo, oggi resiste con il nome di Estadio Quisqueya Juan Marichal (in onore del giocatore degli anni 60-70).
Nel 1955 nacque la Liga de Bèisbol Profesional (LIDOM) per riunire in un campionato le squadre professionistiche e l’anno dopo si giocò in notturna la prima partita ufficiale, nello stadio di Santo Domingo.
In seguito, il baseball dominicano aderì alla Major League nordamericana, il campionato numero 1 al mondo organizzatore anche ogni 4 anni del “World Baseball Classic”.
Arriviamo all’attualità.
Il campionato dominicano è corto, sono soltanto 6 le squadre professionistiche:
- Tigres del Licey e Leones del Escogido (Santo Domingo)
- Aguilas Cibaeñas (Santiago), vincitori del campionato 2020/2021
- Gigantes del Cibao (San Francisco de Macorìs)
- Estrellas Orientales (San Pedro de Macorìs)
- Toros Azucareros del Este (La Romana).
Conosciuto come “Liga de Invierno”, si gioca da ottobre a gennaio-febbraio in modo da non sovrapporsi a quello negli USA, permettendo così ai migliori giocatori di firmare ricchi contratti con i team americani.
Infatti, il livello tecnico del campionato dominicano è talmente alto che i suoi giocatori non sfigurano affatto negli Stati Uniti, tutto il contrario.
LE VITTORIE LEGITTIMANO IL BASEBALL COME PRINCIPALE SPORT NELLA REPUBBLICA DOMINICANA
Giusto per confermare quanto detto, la nazionale dominicana ha un medagliere di tutto rispetto: un oro e un argento ai Panamericani (si giocano ogni 4 anni dal 1951), un oro, tre argenti e due bronzi alla Coppa del Mondo.
Quest’ultima è stata cancellata nel 2011 e sostituita dalla World Baseball Classic. A questa competizione risale l’ultima vittoria degna di nota della nazionale dominicana, nell’edizione del 2013.
Mai si era visto un vincitore così netto e legittimato dal campo, che ha vinto tutte le partite giocate: tre nel girone, tre nel gruppo di qualificazione (tra gli avversari, anche l’Italia) e due nell’ultima fase (semifinale e finalissima).
Una curiosità:
nel suo percorso, ha incontrato per ben tre volte Porto Rico, sconfiggendola nel girone per 2-1, nella finale delle qualificazioni per 2-0 e nella finalissima per 3-0.
Come prevedibile, questa vittoria travolgente ha portato grandissimo entusiasmo e rinnovato (se ce ne fosse bisogno) l’amore per questo sport nella Repubblica Dominicana.
Tra le altre vittorie, il baseball dominicano ha l’orgoglio di aver portato due giocatori nella National Baseball Hall of Fame (museo del baseball situato nello stato di New York): Juan Marichal nel 1983 e Pedro Martínez, lanciatore dei Boston Red Sox, nel 2015.
INSEGUIRE E ACCAREZZARE UN DESIDERIO
Il sogno di molti ragazzini è diventare un campione della pelota nel campionato americano. I contratti permettono di guadagnare più di una figura altamente qualificata come un ingegnere o un chirurgo in patria.
È naturale quindi che tutti tentino di sfondare, anche se questo spesso porta all’abbandono precoce della scuola.
Sottolineo che le possibilità di un futuro roseo sono buone. Esistono numerose scuole di scouting USA nel territorio e la Repubblica Dominicana è la nazione straniera che fornisce più giocatori alla MLB. E oltre che eroi nazionali, spesso questi giocatori diventano simboli a livello mondiale.
Negli anni, più di 60 sono stati selezionati per la partita All-Stars, ad esempio:
- Sammy Sosa > MVP della National League nel 1998
- Robinson Canò > miglior giocatore nella WBC 2013 – primo giocatore di posizione a riuscirci -, partecipò 8 volte all’All-Star Game diventando MVP nel 2017 e vinse altri premi come uno tra i migliori giocatori
- Juan Marichal > definito “chirurgo del lancio”, ha partecipato a 10 All-Star Game diventando MVP nel 1965 ed è stato il primo dominicano nella Hall of Fame. L’autorevole Sporting News lo ritiene il 71° miglior giocatore di tutti i tempi e la sua maglia 27 è stata ritirata dai San Francisco Giants dove si è distinto. Si ricorda per aver ottenuto almeno 25 vittorie in una stagione per ben tre volte – uno dei due unici a riuscire dal secondo dopoguerra – e per aver vinto più gare di qualsiasi altro lanciatore negli anni sessanta.
Il tempio del bèisbol è lo stadio Quisqueya della capitale. Contiene circa 15 mila spettatori ma la sua importanza è paragonabile al Meazza di Milano per gli italiani. I biglietti (per uno straniero) sono a buon prezzo e di solito si possono trovare fino all’ultimo.

Foto ©Ministero del Turismo dominicano
Assistere a una partita è tra le cose da fare in Repubblica Dominicana per lo spettacolo accessorio al campo, una vera festa fatta di canti, balli, scommesse (altra passione dei dominicani in queste occasioni) e banchetti improvvisati.
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IL CALCIO, ANCHE SE MINORE, È UNO SPORT NELLA REPUBBLICA DOMINICANA DA TENERE IN CONSIDERAZIONE
C’è poco da dire sul calcio.
Forse in futuro cambierà qualcosa ma, per il momento, tra gli sport nella Repubblica Dominicana il calcio non ha quello spazio che invece occupa in metà mondo.
La nazionale dominicana non ha mai ottenuto risultati importanti e non si è neppure mai qualificata alle competizioni mondiali.
Si trova al 159° posto del ranking FIFA e il valore totale della rosa è circa 1,40 milioni. Qui in Italia, con quella cifra a malapena si acquista una promessa della Primavera…
Ho detto che forse tra alcuni anni si potrebbe assistere ad un cambiamento.
In realtà sono convinto che la situazione si manterrà secondaria perché la cultura del Paese è legata ad altre discipline.
È certo però che ultimamente stanno nascendo alcune scuole calcio, gestite soprattutto da italiani, che permettono ai bambini di avvicinarsi a questo sport.
E la presenza nel calcio europeo di giovani come Mariano Dìaz e Junior Firpo aumenta la visibilità, l’interesse e l’orgoglio patriottico.
Entrambi hanno origini dominicane ma sono naturalizzati spagnoli e, comprensibilmente, hanno scelto di giocare per la nazionale spagnola. Altrimenti sarebbero condannati a non partecipare mai ai Mondiali o altre competizioni per nazionali 😅.
LA PALLAVOLO
Il volley dominicano agisce sotto l’egida della federazione nazionale (FeDoVoli), che dal 1955 aderisca alla FIVB.
La nazionale femminile è quella che dà più soddisfazioni, grazie ai numerosi podi con medaglie di ogni tipo, conquistati quasi esclusivamente nelle competizioni continentali. Al contrario, gli uomini non hanno raggiunto risultati degni di nota.
La rosa femminile si sta togliendo varie soddisfazioni soprattutto dal 2008, che ha visto sedersi sulla panchina il ct brailiano Kwiek. Egli ha creato una squadra ostica amalgamando giocatrici esperte e giovani promesse.
Tra le star: Brenda Castillo, Winifer Fernandez, Vielka Peralta Luna e Natalia Martinez.
Qualificatesi alle Olimpiadi di Tokyo 2020, l’ultima competizione importante a cui hanno partecipato le ragazze è stata la Nations League 2019:
in quell’occasione, le abbiamo potute vedere anche contro la nostra nazionale (che ha vinto per 3-1).
GLI SPORT NELLA REPUBBLICA DOMINICANA DA FARE IN VACANZA
Le discipline viste finora sono quelle che più caratterizzano chi abita nel Paese.
In questo paragrafo voglio soffermarmi sulla vasta gamma delle attività che può fare chiunque partecipi ad un tour della Repubblica Dominicana. Sono gli sport nella Repubblica Dominicana adatti a semplici escursioni giornaliere e quindi praticabili senza un impegno di tempo continuativo.
Ogni zona dell’isola offre svariate possibilità.
Le coste sono adatte allo snorkelling e alle immersioni, alla pesca d’altura e quella sportiva (Boca de Yuma ospita il raduno nazionale). Ci sono poi tutti gli sport acquatici.
E in questo campo, Cabarete è mecca mondiale: chi cerca le onde migliori, troverà il meglio in una vacanza sulla costa nord.
Nelle regioni più interne ci si può sbizzarrire con le attività all’aperto nel mezzo della natura. Equitazione, trekking, parapendio, mountain bike ma anche rafting e canyoning.
Si deve citare poi il golf, che tante soddisfazioni sta dando alla nazione grazie ai suoi campi su location da sogno.
Ti rimando all’articolo specifico per avere tutte le informazioni sul golf nella Repubblica Dominicana.
Le possibilità sono molte e adatte a tutti i gusti.
Se ti interessa avere una panoramica divisa per zone e tipologia, trovi tutte le risposte nell’articolo sulle attività da fare in Repubblica Dominicana.
IL PAESE NELLE COMPETIZIONI INTERNAZIONALI
Il 1962, l’anno successivo alla fine della dittatura, vide la nascita del Comitato Olimpico Dominicano. Ciò permise al Paese di avere un riconoscimento ufficiale in ambito internazionale e poter di conseguenza partecipare alle gare.
La Repubblica Dominicana non ha mai partecipato alle Olimpiadi invernali (col suo clima, è difficile allenarsi su una neve che non c’è 😆) mentre a quelle estive la sua prima apparizione fu nel 1964 a Tokyo. Da allora, ha sempre partecipato a tutte le Olimpiadi (sono 15 con Tokyo 2020).
La prima medaglia, un bronzo, arrivò a Los Angeles ‘84. Nel 2004, ad Atene, è iniziata la serie di Olimpiadi consecutive con almeno una medaglia, arrivata a cinque con Tokyo.
Il primo atleta olimpico medagliato è stato Felix Sanchez, che con i due ori conquistati tra Atene e Londra (nei 400 metri a ostacoli) è anche il più vincente.
Ci sono poi numerose vittorie alle altre gare come i Campionati Mondiali, i “Giochi Centroamericani e dei Caraibi” e i “Panamericani”.
Si distinguono soprattutto Gabriel Mercedes nel taekwondo (3 ori consecutivi ai Centroamericani 2002-2006-2010, 2 ori e 1 bronzo ai Panamericani 2003-2007-2011) e Maria Dimitrova nel karate (ha vinto 11 ori e 1 argento tra 2005 e 2010).
L’EDIZIONE DA RECORD DI TOKYO 2020
Gli ultimi giochi olimpici si contraddistinguono per una serie di primati:
- la delegazione più numerosa, ben 66 atleti in 11 sport (atletica, nuoto, canottaggio, pallavolo, baseball, boxe, judo, equitazione, sollevamento pesi, taekwondo, tuffi)
- due squadre presenti in una stessa edizione, il volley femminile (Las Reinas del Caribe) e il baseball maschile
- le prime medaglie al femminile (finora solo gli atleti maschi erano andati a podio alle Olimpiadi)
- maggior numero di medaglie in un’edizione olimpica
- due medaglie vinte in un’edizione dallo stessa atleta.
Nello specifico, la Repubblica Dominicana torna da Tokyo con 5 medaglie delle quali 2 di bronzo (nel baseball e nel sollevamento pesi 87kg femminile) e 3 argenti (sollevamento pesi 81kg maschile, staffetta 4×400 metri mista, 400 metri donne).
La star indiscussa è stata la velocista Marileidy Paulino:
con i due argenti nelle gare di atletica (mista + individuale) ha raggiunto Felix Sanchez come dominicani più vincenti e ha stabilito il record mai riuscito di due medaglie in una stessa edizione.
I portabandiera sono stati il boxeur Rodrigo Marte de la Rosa e l’esperta pallavolista Prisilla Rivera Brens, alla sua terza e ultima Olimpiade.
Il palmarès dominicano totale della storia delle Olimpiadi conta ora 12 medaglie:
- 3 ori (400 mt piani, Atene 2004; pugilato pesi welter leggeri, Pechino 2008; 400 mt ostacoli, Londra 2012)
- 5 argenti (taekwondo pesi mosca, Pechino 2008; 400 mt piani, Londra 2012; sollevamento pesi maschile e atletica 4×400 metri, Tokyo 2020)
- 4 bronzi (pugilato pesi gallo Los Angeles ‘84; taekwondo pesi mosca, Rio de Janeiro 2016; sollevamento pesi femminile e baseball, Tokyo 2020).
IL COMBATTIMENTO TRA GALLI
C’è un altro appuntamento fisso dei weekend dominicani. Ne sono venuto a conoscenza nel 2013 durante la prima visita all’isola di Saona.
A differenza del baseball, non è da considerare un vero e proprio sport nella Repubblica Dominicana. Non posso però ignorarlo perché è una tradizione nazionalpopolare paragonabile alla corrida in Spagna.
È senza dubbio un retaggio crudele e anacronistico ma ancora molto vivo.
Non esiste un centro abitato che non abbia un’arena per le lotte tra galli, detta “gallera”. Le galleras sono autorizzate ufficialmente e attirano tutti i sabati e domeniche centinaia di persone di qualunque estrazione sociale: tra gli spettatori, anche sportivi famosi, politici e conduttori.
Esistono i gallodromi grandi e prestigiosi delle città più popolose e quelli mezzi improvvisati degli angoli rurali del Paese, come quello a Saona nella foto qui sotto. Soprattutto questi ultimi mantengono l’autenticità originaria.
L’ingresso è a pagamento (i costi sono modestissimi) e si possono scattare fotografie, rigorosamente senza flash per non disturbare i galli.
Questi incontri sono accompagnati da scommesse anche importanti e non è raro infatti che alcune persone si ritrovino a indebitarsi, contribuendo così alla situazione di povertà che regna nella nazione. Stessa cosa capita a colui che perde il suo gallo nell’incontro e deve sostituirlo.
Le regole sono molto basiche:
l’incontro dura 15 minuti e il combattimento è all’ultimo sangue. Qualora nessuno dei due galli venga sconfitto (leggi: ucciso) nel tempo limite, la lotta finisce in parità.
Per rendere tutto cruento, i galli sono provvisti di speroni affilati in acciaio.
L’attività da gallo combattente dura in media 3 anni, dopo i quali l’animale viene “pensionato” e utilizzato per la riproduzione.
CONCLUSIONE
Tutti gli sport nella Repubblica Dominicana che ti ho descritto sono liberamente godibili sia da spettatore che in maniera attiva.
Molti di questi, come hai visto, sono consigliatissimi durante un viaggio più o meno breve.
E questo è uno dei tanti motivi che mi spingono a spiegare alla gente come visitare la Repubblica Dominicana nella maniera migliore. Scegliere di restare all’interno di un villaggio turistico toglie le infinite esperienze che questa nazione regala.
Ma su questo mi batto già con vigore in altri articoli e su Facebook (seguimi sulla mia pagina se ti interessa conoscere tutto della Repubblica Dominicana).
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Ti ringrazio,
alla prossima!
Noel
Nota: articolo rivisto ed aggiornato a giugno 2022.
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