Escursioni nell’entroterra dominicano: la regione che gli italiani ignorano
Ultima modifica in data 13/12/2022
Con questo articolo proverò a renderti consapevole di quanto poco il mercato italiano conosca la Repubblica Dominicana. La mia battaglia nel farla conoscere in ogni sua parte continua con questo articolo sulle escursioni nell’entroterra dominicano.
La parte interna della Repubblica Dominicana, quella che può rientrare sotto il nome di valle del Cibao, è uno scrigno di tesori.
Purtroppo, come ripeto da anni, poche persone si spingono aldilà delle coste e dei resort e questo rende queste zone parecchio ignorate, almeno in Italia.
I miei tour completamente su misura nascono anche per questo motivo.
Continuando a leggere, potrai avere una panoramica delle località più interessanti e delle migliori escursioni nell’entroterra dominicano.
Vedrai coi tuoi occhi che non ha nulla da invidiare alle sue coste frequentatissime.
LA MIGLIOR BASE PER LE ESCURSIONI NELL’ENTROTERRA DOMINICANO
Una delle principali località di villeggiatura della regione centrale del Paese è Jarabacoa, “terra delle acque” in lingua taìna.
Si trova a circa 500 metri sul livello del mare ed è conosciuta come la “città dell’eterna primavera”. Gli abitanti delle due città più grandi, la capitale e Santiago, la mettono in cima alla lista quando cercano refrigerio.
È per questo motivo che anche i migliori ristoranti della zona si trovano qui.
Devi dimenticarti della Repubblica Dominicana dei cataloghi delle vacanze:
in questa zona le temperature sono miti, i paesaggi verdeggianti sono invasi da pinete e piantagioni di caffè, le colline formano un saliscendi senza sosta e i fiumi scorrono ovunque.
Sono tantissime le strutture per vacanze green così come le attività, ben più di quelle che trovi qua sotto.
LE CASCATE IMPERDIBILI
La massiccia presenza di fiumi e la morfologia del territorio danno vita a numerose cascate che regalano bellissime escursioni e avventure acquatiche.
Le più importanti sono:
- Salto de Baiguate: nel centro di una gola nascosta nella foresta a pochi chilometri da Jarabacoa, scende in picchiata per 25 metri prima di finire in una piscina naturale balneabile. Si può raggiungere con una passeggiata adatta a tutti, tanto che durante il giorno si possono trovare tantissime famiglie locali
- Salto de Jimenoa Uno y Dos: le due cascate fanno parte di un’area protetta costruita attorno a una diga idroelettrica. Una si visita dopo una camminata in discesa di 10 minuti accessibile dalla strada principale ed offre un’ampia radura di ciottoli e un’altrettanto spaziosa piscina balneabile ai piedi del salto, l’altra si può osservare da passerelle sospese dopo un percorso più lungo e con una visuale aperta sui dintorni.
RAFTING SUL YAQUE DEL NORTE
È il fiume nazionale più lungo e nasce dal Pico Duarte, di cui ti parlerò più avanti.
Attraversa la valle del Cibao e sfocia a nord-ovest, nella zona di Montecristi, dopo un tragitto di 386 km.
Le sue acque poco profonde, adatte alla navigazione soltanto di imbarcazioni piccole, sono ampiamente utilizzate per irrigare le piantagioni del territorio e per produrre energia idroelettrica.
La sua fama all’estero però si deve soprattutto alla possibilità di effettuare il rafting, proprio nelle vicinanze di Jarabacoa. Sui sei livelli di difficoltà fissati dalla Federazione Internazionale del Canottaggio (ICF), si trova a metà, tra WW II e WW III.
Significa che ha difficoltà media/moderatamente difficile (rapide numerose con corrente regolare, presenza di rocce, mulinelli e piccole cascate) e quindi non è richiesta esperienza, se non quella preliminare delle spiegazioni pre-uscita.
Questa esperienza l’ho vissuta nel mio viaggio di ecoturismo a Santo Domingo, sono stato uno dei pochi prima che il viaggio subisse modifiche.
IL CAFFÈ, PROTAGONISTA DI MOLTE ESCURSIONI NELL’ENTROTERRA DOMINICANO
Un’altra interessante attività nell’entroterra dominicano è la scoperta dei prodotti locali, su tutti il caffè.
La torrefazione più visitata è quella della famiglia Ramìrez, che produce il Cafè Monte Alto, una miscela pregiata e tra le più premiate.
Nata nel 1943, oggi l’azienda occupa 350 ettari, serve una buona parte del mercato nazionale e commercia su vari mercati esteri, soprattutto Germania, Italia, Corea, Taiwan, Canada e USA.
La torrefazione offre un percorso che spiega tutta la filiera del caffè biologico, dalla produzione alla vendita, con immancabile degustazione nella caffetteria interna.
Chiedendomi un tour personalizzato, potrai avere anche questa esperienza.
CONSTANZA E LE ALPI DOMINICANE

Foto ©Ministerio de Turismo de Repùblica Dominicana
Esiste un detto popolare dominicano secondo cui “Dio è ovunque ma vive a Constanza”.
Questa cittadina montana si trova a circa 1200 metri di altitudine ed è la località più elevata di tutto l’arcipelago caraibico. Per le sue caratteristiche si è meritata il titolo di Svizzera dei Caraibi.
La temperatura annua è gradevole, con massime giornaliere attorno ai 25° e minime notturne che talvolta scendono fino allo zero.
Vedere chalet e baite alpine inserite in un ambiente montano, con vallate che lasciano il posto a campi coltivati, fa scordare di essere in Repubblica Dominicana.
La valle di Constanza è il cuore agricolo della nazione:
gran parte della produzione alimentare viene prodotta in queste terre e include prodotti freschi come patate, barbabietole, carote, aglio e addirittura le fragole (infatti è molto comune trovare in vendita le marmellate locali).
Il noleggio delle mountain bike è forse il metodo più adatto per esplorare questa provincia, scoprendo le varie piantagioni e fattorie, i sentieri, i parchi naturali.
Prima di vedere i punti di interesse più rilevanti, una curiosità.
A Constanza c’è una piccola comunità di giapponesi stanziata principalmente in un quartiere a sud, dove questi immigrati hanno dato vita anche a un giardino giapponese. I primi nipponici arrivarono negli anni Cinquanta per un accordo tra i due governi, con la promessa per ogni famiglia di una casa con 20 ettari di terra.
Il loro apporto è stato importantissimo nello sviluppo delle tecniche agricole e di pesca.
PARCHI, RISERVE NATURALI E ATTIVITÀ ALL’APERTO
I parchi nazionali della zona sono ben quattro, due di questi sono anche riserve scientifiche.
- José del Carmen Ramírez: una delle prime aree naturali protette istituite nel Paese, porta il nome di un importante generale dominicano e si estende per 764 km². Ospita tantissimi esemplari di flora e di fauna, tra questi ultimi cinghiali, roditori e specie di alta quota come il parrocchetto di Hispaniola e la rondine dorata (a rischio estinzione). È anche un punto di accesso per salire sul Pico Duarte
- José Armando Bermúdez: assieme al vicino parco Ramìrez, copre l’intera superficie della Cordillera Central. Ospita animali e piante in quantità ma la sua importanza si deve soprattutto al sentiero per il Pico Duarte: l’escursione di 3 giorni principale parte dal suo centro servizi
- Valle Nuevo: l’altopiano più elevato della regione (raggiunge i 2200 metri) ha una biodiversità unica che include foreste pluviali nebulose, praterie, montagne rocciose e che la rende un luogo eccezionale per trekking e birdwatching. Qui nascono moltissimi fiumi fondamentali per il sostentamento del Paese, tanto che l’area è nota come Madre de las Aguas; merita una citazione il Salto de Aguas Blancas, una cascata di 83 metri raggiungibile da una serie di passerelle di legno
- Riserva scientifica Ébano Verde: è una delle aree più umide della nazione e deve il suo nome ad un albero endemico del parco da cui si ricava un legno pregiato. Sono numerosi gli studi nella riserva, visitabile con uscite guidate che permettono di ammirare la sua natura eccezionale, patria di più di 600 specie vegetali e faunistiche (tra gli altri, si contano oltre 80 varietà di orchidee, 100 tipi di uccelli, lucertole e rane arboricole giganti).
ESCURSIONI NELL’ENTROTERRA DOMINICANO PER I TEMERARI: IL PICO DUARTE
Il monte più alto dei Caraibi grazie ai suoi 3087 metri e, di conseguenza, uno dei primati dominicani.
Ebbene sì, anche là ci sono montagne alte!
A cavallo dei due parchi nazionali Bermùdez e Ramìrez, si può raggiungere la vetta con un’escursione di due o tre giorni.
La salita avviene obbligatoriamente con una guida esperta e con un mulo per il trasporto di cibo e attrezzatura. Infatti, durante l’escursione si dorme in tenda nelle aree di campeggio predisposte.
Non si tratta di un’attività per pochi eletti ma richiede comunque buona preparazione fisica, spirito di adattamento e la consapevolezza che si incontrano temperature basse e che non si hanno i comfort di un hotel.
Detto questo, è sicuramente un’escursione da fare!
LA VEGA E DINTORNI
A nord di Constanza e Jarabacoa si trova una località che si è guadagnata una certa rilevanza grazie al suo carnevale.
Ho dedicato un articolo intero al carnevale della Repubblica Dominicana. Uno dei momenti più attesi dell’anno, una tradizione che occupa un posto rilevante nel cuore dei dominicani e che dà sostentamento a molti di loro.
Quindi nelle prossime righe mi concentrerò su altri punti di interesse di La Vega.
TRA STORIA E RELIGIONE
Oltre che patria del carnevale dominicano, La Vega è anche tra i più importanti centri del Paese come luogo di venerazione e come testimone dell’epoca di Colombo.
In ambito religioso (per maggiori informazioni, puoi leggere l’articolo sulla religione dominicana), ci sono due luoghi importanti:
- la Cattedrale dell’Immacolata Concezione è una moderna chiesa in pietre grigie terminata nel 1992. La struttura ricorda più un castello e, nonostante la capienza di oltre mille persone che la rende tra le più capienti della nazione, non svetta come ci si aspetterebbe da una cattedrale. All’interno c’è una statua che rappresenta Cristo dopo la resurrezione, uno dei pochi casi al mondo che non riprendono il classico momento della crocifissione
- il Santo Cerro, a nord-est del centro urbano, ospita il santuario della patrona nazionale, Nuestra Señora de las Mercedes, che ogni 24 settembre è meta di pellegrinaggio. Leggenda vuole che il santuario sorge dove Colombo piantò una croce, da cui apparve la patrona durante un attacco degli indigeni Taìnos, che furono messi in fuga.
Restando nei dintorni del Santo Cerro, si trovano i resti del nucleo originale dell’insediamento fondato dagli spagnoli nel 1494 per cercare l’oro nella zona e che prosperò nei primi anni del 1500. È un sito protetto dal 1976 e oggi restano solo le fondamenta, tra le quali quelle del Fuerte de la Concepción.
IL PERCORSO DEL RICORDO
Lascia che sia onesto.
Tutte le attrazioni di La Vega che ti ho descritto non sono nulla in confronto a ciò di cui ti parlerò in questo paragrafo. Almeno, questa è la mia idea.
Se conosci qualcosa della dittatura di Trujillo, probabilmente conoscerai la storia delle sorelle Mirabal.
A queste tre sorelle, assassinate il 25 novembre del 1960 da sicari del dittatore, è stata dedicata la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne.
Entrarono nei gruppi clandestini per abbattere il regime con il nome in codice di Mariposas (Farfalle) e ben presto divennero un punto di riferimento. I luoghi in cui vissero si trovano a circa 30 km da La Vega e sono oggi una testimonianza e un omaggio vivissimo al loro ricordo.
Il posto più iconico è senza dubbio la loro casa natale, da tempo divenuta museo, dove si possono ripercorrere le loro storie attraverso gli spazi, i mobili e gli oggetti originali.
Oltre al mio articolo sulla dittatura, puoi conoscere la loro storia leggendo il romanzo “Il tempo delle farfalle”.
Lungo i tre comuni legati alla loro vita – Tenares, Salcedo e Villa Tapia – si sviluppa la Ruta de los Murales:
tantissime pitture murali create da centinaia di artisti col fine di riscattare culturalmente la zona oltre che di far conoscere le Mirabal (le farfalle sono tra i soggetti più rappresentati).
Questa vena creativa prosegue anche a Santiago, seconda città per importanza del Paese, dove si può intraprendere un percorso tra centinaia di murales che celebrano l’amore, la terra, la natura, la storia e la musica.

Foto ©Ministerio de Turismo de Repùblica Dominicana
SANTIAGO DE LOS CABALLEROS E LE SUE ESCURSIONI NELL’ENTROTERRA DOMINICANO
Proprio Santiago è l’ultima tappa di questo articolo sulle escursioni nell’entroterra dominicano.
Il nome completo, Santiago de los Caballeros, è un omaggio ai 30 aristocratici spagnoli che seguivano Colombo e che si stabilirono qui.
È una metropoli moderna che basa la sua economia su commercio, cultura e servizi.
Il simbolo cittadino è senza dubbio il Monumento a los Héroes de la Restauración, una torre in marmo bianco visibile da ogni angolo della città che celebra uno dei momenti più importanti della storia dominicana:
la Guerra di Restaurazione, che sancì l’indipendenza dominicana dalla Spagna.
Ma Santiago offre anche tanta arte e cultura, grazie ai suoi numerosi musei e centri (uno su tutti il Centro Cultural Leòn, dove si ottiene una panoramica completa del patrimonio del Paese) e alle università, che la rendono una città dinamica e cosmopolita, frequentata da giovani di varie nazionalità.
Inoltre, qui hanno casa le Aguilas Cibaeñas, la squadra di baseball detentrice di 6 campionati caraibici e di 22 titoli nazionali.
Se non lo sapessi, il baseball è lo sport nazionale della Repubblica Dominicana quindi avere una squadra così titolata è un fattore di grande orgoglio.
Un’eccellenza a livello mondiale, però, è quella del tabacco:
i terreni fertili dell’area producono un tabacco pregiatissimo, considerato tra i migliori del mondo. Circa il 90% delle piantagioni e delle aziende del settore ha sede nel circondario di Santiago.
Ecco perché la regione è chiamata anche “terra del sigaro” e ospita ogni anno il Festival Pro Cigar, con la partecipazione di tutte le compagnie produttrici (ad esempio La Aurora, La Flor Dominicana, PDR Cigars) e le visite organizzate nelle piantagioni e nelle fabbriche, dove conoscere e acquistare tutti i marchi più pregiati di questo prodotto tipico.
CONCLUSIONE
Tanta carne al fuoco, vero?
Puoi fidarti se ti dico che le vallate interne del Paese sono eccezionali:
non sbaglio dicendo che la regione è tra le più ricche di cose da fare in Repubblica Dominicana.
Questo articolo è solo un antipasto di ciò che offre tutta la zona, solo una scelta delle innumerevoli escursioni nell’entroterra dominicano.
Continuando a seguirmi, in futuro troverai altri articoli anche su questa regione, esattamente come con tutte le macro-zone della nazione.
Ti ringrazio,
alla prossima!
Noel
Nota: articolo rivisto ed aggiornato a dicembre 2022.
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