La gastronomia della Repubblica Dominicana: la nuova regina caraibica
Ultima modifica in data 22/08/2023
In questo lungo articolo tratterò di un argomento purtroppo sottovalutato: la gastronomia della Repubblica Dominicana. Scoprirai i cibi tipici e i motivi per i quali la gustosa cucina dominicana si fa apprezzare anche fuori dai suoi confini.
Lo ripeto:
quello che affronterò oggi è un argomento poco conosciuto.
Se segui questo blog, sai bene come io continui a sottolineare che l’intera Repubblica Dominicana è pressochè sconosciuta alle persone. Si parla soltanto dei resort all-inclusive e delle spiagge.
Insomma, tutti conoscono “Santo Domingo” ma quasi nessuno la Repubblica Dominicana. Ed è su quest’ultima che concentro tutta l’attenzione e i miei tour personalizzati.
Sono ormai vari anni che sto condividendo tantissime informazioni, che puoi trovare navigando tra i tanti articoli.
Ci sono contenuti più generali e altri che ti guidano passo passo, scendendo in aspetti più pratici.
Oggi tocca alla cucina.
Se vuoi scoprire questo lato inedito del popolo dominicano, prosegui la lettura.
QUANTO CONOSCI LA GASTRONOMIA DELLA REPUBBLICA DOMINICANA?
Non ci crederai ma la cucina dominicana negli ultimi anni sta riscuotendo grande successo e vive un interessante boom gastronomico.
La Academia Iberoamericana de Gastronomìa, infatti, ha eletto la Repubblica Dominicana come “Capitale Gastronomica dei Caraibi” per gli ultimi due anni consecutivi.
Ma il mondo conosce ancora poco dei piatti tipici dominicani, che si fondano su genuinità e preparazione domestica.
La gastronomia della Repubblica Dominicana è un insieme misto di fattori, proprio come la popolazione:
alla base c’è la tradizione indigena dei Taìno, che si è contaminata con le influenze provenienti dall’Europa (soprattutto Spagna) e dall’Africa. Negli ultimi anni, a queste culture si sta aggiungendo uno sprazzo di asiaticità.
Ho parlato di genuinità culinaria.
Ma come si può descrivere la cucina dominicana?
Parto col dirti che è fatta di ingredienti “poveri” e naturali, estremamente gustosi e nutrienti.
Sono onnipresenti la carne (specialmente pollo e manzo), il riso bianco tipico dei piatti caraibici e i prodotti freschi come frutta e verdura, delle cui piantagioni è disseminato tutto il territorio.
La conseguenza di tutta questa varietà a chilometro zero è il prezzo. Mangiare il cibo locale nelle mense e nei ristorantini frequentati dalla popolazione è estremamente economico, si parla di pochissimi euro per pasti completi.
Infatti, la cultura nazionale prevede un piatto unico abbondante. Non esistono portate differenziate come da noi.
I PIATTI PRINCIPALI NELLA CUCINA DOMINICANA
Le ricette sono tante e passano dalle zuppe ai fritti, dal pesce ai dolci.
Dividerò le varie tipologie in paragrafi differenti per mettere un po’ di ordine. Cominciamo dalle portate principali, i famosi piatti unici che ho appena nominato.
MANGÙ
Questa pietanza di solito viene consumata a colazione ed è anche chiamata colloquialmente “los tres golpes” per i tre cibi che la compongono.
Si tratta di un purè di banane verdi condito con le cipolle rosse cotte nell’aceto e accompagnato da formaggio e salame fritti. Talvolta, vengono aggiunte anche le uova.

Foto ©Ministero del Turismo dominicano
Io sono un amante della colazione dolce, non riesco di mattina a ingerire cibi salati. L’unica esperienza diretta che ho avuto con il mangù risale al 2013, quando il mio amico Joel la mangiò nella sosta durante il tragitto per l’escursione da Bayahibe a Santo Domingo.
LA BANDERA, IL PIATTO NAZIONALE
La bandera è uno dei simboli della gastronomia della Repubblica Dominicana e non può mai mancare sulla tavola. Gli ingredienti utilizzati ricordano i colori della bandiera, da cui il nome del piatto.
Non vado mai via dal Paese senza aver mangiato almeno una volta la bandera. È un piatto semplicissimo ma ti sazia e ti lascia soddisfatto.
È tanto abbondante quanto semplice: riso bianco in abbondanza, fagioli rossi o neri e pollo. Niente altro. E proprio per questo lo mangio anche un po’ in funzione depurante.
Si possono aggiungere altri contorni come insalate o tostones (vedrai tra poco cosa sono) ma sono degli extra che non rientrano nella ricetta originale.

Foto ©Ministero del Turismo dominicano
IL SANCOCHO
Assieme alla bandera, è il piatto più mangiato e più noto della gastronomia della Repubblica Dominicana.
A metà tra una zuppa e uno stufato, diretto discendente di quello spagnolo, è una ricetta delle grandi occasioni.
A pollo, maiale e manzo si aggiungono platano, patate, yucca e diverse erbe aromatiche tra le quali il coriandolo.
Di solito, una scodella di riso bianco fa da contorno e, per chi desidera una nota di dolce freschezza, alcune fette di avocado.

Foto ©Ministero del Turismo dominicano
PASTELES EN HOJA
Piatto molto frequente nel periodo natalizio, è la versione dominicana dei tamales (una specie di involtino) diffusi in tutta l’America Latina.
La differenza sta nell’impasto, che anziché di mais nei pasteles dominicani è fatto con i platani (o banane verdi). Una volta fatto il ripieno di carne, i pasteles dominicani si avvolgono in una foglia di banano.
MOFONGO
È un piatto molto povero che arriva dall’Africa. Oggi è simbolo di Porto Rico ma è entrato a fare parte anche della gastronomia della Repubblica Dominicana.
Non è errato definirlo una specie di timballo a base di platano, nella versione dominicana viene condito con aglio, pepe e carne di manzo (o qualunque altra a disposizione).
PESCE E ALTRI FRUTTI DEL MARE
Ovviamente, su un’isola non può mancare la pesca.
E anche la dieta dei dominicani che vivono nei dintorni del mare prevede pesce fresco. In ogni locale della costa si trova il pescado del dìa (il pesce fresco di giornata) oltre ad altre ricette tipiche.
Il pesce di solito viene cucinato fritto e il più frequente è il dorado.
Ma sono diverse le pietanze che dal mare arrivano sulle tavole:
cangrejo (il granchio) e gambas (i gamberetti, che sono una specialità nella zona di Sànchez, nella penisola di Samanà); e poi ancora aragoste, polpo e lambì, un mollusco dal sapore delicato che consiglio di mangiare con la pasta (a Bayahibe qualche anno fa avevo mangiato gli spaghetti al lambì da “Mama Mia”).
LOCRIO
La versione dominicana della paella spagnola. Di solito si trova con ingredienti di mare (gamberoni, pesce vario e frutti di mare in generale) ma può naturalmente essere sostituita dalla carne.
ASOPAO
I dominicani lo ritengono un piatto da consumare per recuperare le forze.
Questa zuppa di pomodoro nella sua ricetta originale viene preparata con riso e pollo e condita con il coriandolo. A seconda degli ingredienti a disposizione e del gusto, può trovarsi in altre varianti più o meno pregiate.
Il punto forte del piatto comunque è la velocità di esecuzione, per questo viene spesso preparato dopo una lunga notte di balli e feste.
TOSTONES
Se dovessi definirli in maniera semplice, direi che sono i cugini delle patatine fritte.
Contorno per eccellenza della cucina dominicana, i tostones altro non sono che fette sottili di platano fritte, tipo dischetti. Sono condite con sale e un po’ di aceto.
Rispetto alle patatine, hanno un sapore un po’ più dolciastro anche se nella consistenza si assomigliano parecchio.

Foto ©Ministero del Turismo dominicano
LO STREET FOOD ALLA DOMINICANA
Passeggiando in una qualunque località, capita di imbattersi in tantissimi chioschetti che offrono cibo da strada. I dominicani ne vanno pazzi, anche perché vivono molto all’esterno ed è un ottimo modo per mangiare restando in compagnia.
La carne la fa da padrone anche in questo caso.
L’INGREDIENTE BASE DELLA GASTRONOMIA DELLA REPUBBLICA DOMINICANA? POLLO, POLLO E ANCORA POLLO
Il cibo da strada più famoso della Repubblica Dominicana è il pica pollo (pollo fritto). Talmente comune che moltissimi localini non hanno un nome vero e proprio dell’attività ma usano semplicemente la scritta “Pica pollo” per spiegare il pezzo forte.
Non è niente di sofisticato: sono pezzi di pollo fritto e croccante dal sapore irresistibile.
Altra pietanza da mangiare “al volo” è il pollo a la carbòn:
viene fatto alla piastra al momento e si può acquistare intero per portarlo a casa oppure in piccoli pezzi, da gustarsi al momento.
YANIQUEQUES
Questo nome curioso deriva dalla storpiatura della marca di biscotti americana “Johnny Cakes”. Varie parole usate nel linguaggio comune sono parole straniere spagnolizzate, come racconto nell’articolo sulle espressioni tipiche dominicane.
Questi biscotti arrivarono a Samanà assieme agli schiavi neri dall’America e si diffusero in tutto il Paese nella versione salata.
Infatti, gli yaniqueques sono stuzzichini che nascono da un impasto di farina, acqua, bicarbonato e sale.
PAN DE COCO
Il nome parla da sé.
È una sorta di focaccia a base di cocco nella variante sia dolce che salata.
Ne avevo comprati due pezzi da alcune donne a playa Rincòn nel 2017 come spuntino pomeridiano. Ma anche per la curiosità.
Altrimenti non si spiegherebbe perchè li avevo acquistati nonostante non mi piaccia in alcun modo il cocco…
Il pan de coco dolce rispecchia pienamente il suo nome, perché il sapore di cocco è molto forte. Ho preferito di gran lunga quello salato, che invece è molto simile a una focaccia classica.
BOLLITOS DE YUCA
Altro delizioso stuzzichino da annoverare nella gastronomia della Repubblica Dominicana.
Queste palline di yucca vengono fritte in padella e di solito sono ripiene di formaggio ma sulle spiagge è facile trovarle con la polpa di granchio.
EMPANADAS DOMINICANE
Penso che non abbiano bisogno di presentazioni.
Le empanadas sono parenti dei nostri panzerotti e si trovano in tutta l’America Latina. Non poteva non esistere la versione dominicana.
Sono pressochè uguali a quelle degli altri Paesi, quindi ripiene di carne o di verdure, con eccezione forse dell’impasto che in Repubblica Dominicana di solito è di yucca.
DOLCI E FRUTTA SONO IMPORTANTI NELLA GASTRONOMIA DELLA REPUBBLICA DOMINICANA
Anche il reparto dessert è fatto di ricette originali e di variazioni di piatti presenti in altri Paesi.
In ogni caso, anche i dolci sono presenti in gran quantità e varietà.
Ecco le migliori scelte (ti anticipo che la prima ti sorprenderà).
HABICHUELA CON DULCE
Preparati perchè quello che sto per dirti ti sembrerà strano.
Habichuela significa fagioli.
Eh già, un dolce a base di fagioli!
Ed è anche il dolce più esclusivo e forse più amato nell’isola.
Viene preparato di solito per il periodo pasquale e va consumato in compagnia, motivo per cui si prepara in quantità più o meno grandi.
In questa ricetta, i fagioli vengono bolliti e poi frullati per farli diventare un composto uniforme. Vengono poi cotti a fuoco lento mentre si aggiungono a piccole dosi zucchero, latte di vario tipo, patate.
Il risultato finale è una mousse scura.
Non l’ho mai provato e, ad essere sincero, la base di fagioli mi toglie la voglia. Ma se mi capiterà l’occasione, sarò curioso di fare un tentativo…
JALAO DE COCO
È un composto di melassa o miele mescolato con cocco grattugiato.
Viene messo in padella fino a quando bolle per dare una consistenza spessa e un colore scuro. A questo punto, si lascia raffreddare a temperatura ambiente.
Il composto viene poi spezzato e si creano tante palline, sulla cui superficie si può spolverare un altro po’ di cocco.
CREME E BUDINI
Oltre all’habichuela con dulce, ci sono altre tipologie di mousse/budini o di creme.
Un budino tipicamente dominicano è il majarete, un dessert leggero fatto con farina di mais, latte di cocco, zucchero, vaniglia, cannella e noce moscata.
Tra le creme, invece, impossibile non citare il dulce de leche:
comune a tutta l’area caraibica e all’America Latina, è una crema dolce di latte e zucchero simile alla mou, anche se rispetto a questa ha un sapore meno caramellato e più vicino, appunto, al latte.
Io lo adoro e nel mio viaggio in Argentina ne ho mangiato in quantità industriali 😋.
Una sua variante, diffusissima nel sud della Repubblica Dominicana, è il dulce de coco che si distingue semplicemente per l’aggiunta del cocco.
FRUTTA TROPICALE A VOLONTÀ
Come su ogni isola tropicale, la frutta abbonda, è coloratissima e particolarmente succosa.
Si potrebbe fare un elenco lunghissimo tra banane, platani, papaye, manghi, frutto della passione, cocco, ananas, avocado e moltissimi altri.
Reperibili in ogni angolo a prezzi bassissimi.
Oltre che allo stato naturale, si trova anche caramellata (soprattutto la papaya) e nelle dissetanti bevande analcoliche, servite rigorosamente con molto ghiaccio, alla maniera dominicana:
- frìo frìo, una specie di granita con sciroppi di vari gusti
- batida, un frappè con latte condensato e frutta a scelta, con o senza zucchero. La più famosa è la “Morir soñando”, a base di succo di arancia e canna da zucchero
- jugo de chinola, il succo più amato dalla popolazione, ai frutti della passione
- agua de coco, che viene consumata con la cannuccia direttamente dalla noce di cocco aperta col machete al momento. Da non confondere col latte di cocco, che invece viene ricavato dalla polpa interna mescolata con l’acqua.
E con questo, siamo giunti a metà. Ti avevo detto che l’articolo sarebbe stato lungo:
la gastronomia della Repubblica Dominicana merita di essere raccontata più di quanto non sia stato fatto finora sui siti e i media.
Se ti fa piacere continuare, trovi la seconda parte nella prossima pagina.
Ti racconterò delle bevande alcoliche tra le migliori in circolazione, dei prodotti della terra più amati, caffè e cacao e del futuro culinario del Paese.
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