Le 8 curiosità di Napoli che potresti non conoscere

Ultima modifica in data 26/05/2022

In questo articolo descrivo le curiosità di Napoli che ho scoperto dopo averci passato 3 giorni. Il capoluogo campano è un luogo sospeso tra sacro e profano, storia e leggenda, tradizione e modernità. Scoprirai cose che non sapevi e che te la faranno vedere con occhi diversi. Curiosità che solo i napoletani doc possono sapere ed alcune leggende su simboli della città.

Se hai letto il mio articolo su cosa vedere a Napoli, già sapevi che avrei scritto questo post. Ogni città ha delle cose nascoste al turista mordi e fuggi, cose che si possono scoprire abbastanza facilmente parlando con la gente del luogo.

La prima versione di questo articolo risale al 2018 ma ho deciso di riprenderlo in mano da capo per ampliarlo.

Grazie ad un incontro di lavoro Evolution Travel nella città campana, posso raccontarti alcune curiosità di Napoli che ho scoperto.

Ho avuto la fortuna di trascorrere il mio soggiorno con una collega del luogo e di vedere la città dal punto di vista degli abitanti, raccontata con la passione che solo un napoletano verace può avere per il suo luogo natale.

Diamo inizio al viaggio nei segreti di una delle città più conosciute al mondo.

LE 5 CURIOSITÀ DI NAPOLI PIÙ FAMOSE

Ci sarebbe davvero tanto da dire, proverò ad essere il più sintetico possibile.

Come ben sai, non voglio prendermi il merito di cose che non so quindi troverai soltanto le curiosità di Napoli che ho scoperto personalmente.

Mi sono soltanto limitato a verificare la correttezza delle informazioni ma non farò aggiunte non originali.

NAPOLI SOTTERRANEA

Cominciamo da una vera chicca, il sottosuolo di Napoli.

Sapevi che è la città sotterranea più grande del mondo?

Beh, io no di certo!

Sono oltre 470 i km di estensione conosciuti e nella visita alla Napoli Sotterranea se ne vanno a visitare circa 1,5. Gran parte dei cunicoli sono ancora inesplorati.

Furono i Greci a scavare i primi cunicoli e la prima rete di strade per estrarre il tufo utile a rafforzare le mura cittadine. I Romani andarono oltre: ampliarono gli spazi e crearono un acquedotto efficientissimo che utilizzava l’acqua piovana delle cisterne nel sottosuolo. Un sistema che porterà l’acqua nelle case napoletane fino alla fine del 1800!

L’utilizzo più recente del sottosuolo risale agli anni della Seconda Guerra Mondiale:

un vero e proprio alloggio per migliaia di cittadini che vi trovarono rifugio dalle bombe. Se ti interessa saperne di più, la penultima puntata della prima edizione di “Freedom – Oltre il confine” su Rete 4 (con Roberto Giacobbo) ha un servizio interamente dedicato alla città del sottosuolo.

la vita vissuta nel sottosuolo fa parte delle curiosità di Napoli

Finita la guerra, questo vero e proprio tesoro si trasformò in discarica e venne quasi violentata dall’incuria e dall’oblio.

Fortunatamente, negli ultimi decenni gli hanno dato nuova vita ed oggi è un luogo anche di sperimentazione artistica che dovrebbe rivalutarne gli spazi.

SAN GENNARO, IL SANTO DI NAPOLI

La città di Napoli e la figura di San Gennaro sono indissolubilmente legate da un filo indistruttibile.

E qual è il primo pensiero che si associa al santo?

Esatto: il sangue!

Il rito della liquefazione si svolge tutti gli anni in 3 giorni simbolici:

  • il sabato precedente la prima domenica di maggio
  • il 19 settembre (giorno del suo martirio)
  • il 16 dicembre, giorno in cui nel 1631 si racconta che San Gennaro salvò la città dall’eruzione del Vesuvio, fermandone la lava.

In breve, all’interno di un’ampolla in vetro sono contenute una fialetta vuota e un’altra piena a metà di una sostanza scura e solida.

Durante il rito, l’arcivescovo di Napoli estrae l’ampolla e la agita in vari modi finchè, ad un certo punto, la sostanza inizia ad apparire più liquida.

Questa trasformazione, appunto detta “liquefazione”, è sinonimo di buon auspicio. Ma non sempre il fenomeno si realizza e, quando questo accade, è un cattivo presagio. Il 16 dicembre 2020 è successo esattamente questo.

Il sangue è rimasto solido.

Beh, passando alla storia come l’anno del Covid, nulla di sorprendente…

Parlando invece della trasformazione in sè, non c’è alcuna certezza su cosa le dia vita.

Le teorie scientifiche sono tante e la Chiesa non ha mai preso posizioni nette. Ne consente la venerazione in quanto prodigio ma non lo riconosce ufficialmente come miracolo.

LE FERMATE DELL’ARTE

La metropolitana a Napoli si sviluppa su 3 linee: la linea 1 e la linea 6 (che consta soltanto di 4 fermate) sono sotto la gestione municipale, mentre la linea 2 è gestita da Trenitalia.

Siccome questo articolo è sulle curiosità di Napoli, ti parlerò soltanto della linea 1, la principale. Consta di 18 fermate sulla tratta Garibaldi – Piscinola ed è famosa per essere teatro delle cosiddette “stazioni dell’arte”.

11 stazioni progettate da architetti internazionali e che ospitano circa 200 opere d’arte di vario tipo:

installazioni, murales, mosaici e molto altro. Esattamente come a Mosca, anche qui esistono veri e propri tour dedicati alla loro visita. Ed è una visita che merita moltissimo.

Infatti, le stazioni della metro napoletane sono inserite ogni anno tra le più belle al mondo da fonti autorevoli come CNN e Daily Telegraph.

Inoltre, visitarle è davvero semplice ed economico!

Con eccezione dell’undicesima, Rione Alto, le altre stazioni (da Garibaldi a Vanvitelli) sono l’una consecutiva all’altra e quindi è sufficiente fermarsi ad ogni sosta del treno. Si scende, si visita la stazione e si risale verso la prossima.

Il tutto, con un unico biglietto!

La stazione più famosa di tutte è sicuramente Toledo, caratterizzata dalle svariate tonalità di azzurro e che nel video sotto puoi vedere al minuto 3:52. Buona visione!!

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LE SEPOLTURE ILLUSTRI

Come ogni città che si rispetti, anche Napoli ha dei personaggi illustri che riposano in eterno.

Se per napoletani doc come Totò e Caruso è abbastanza scontato, ti sorprenderà sapere che molte altre celebrità sono sepolte in città.

Tra le principali il letterato, filosofo e storico Benedetto Croce e due poeti importantissimi, sepolti tra l’altro all’interno dello stesso luogo.

Nel Parco Vergiliano a Chiaia, infatti, potrai ammirare il cenotafio di Giacomo Leopardi (che a Napoli morì) e la tomba del più grande poeta latino, utilizzato da Dante come sua guida nella Divina Commedia: Virgilio.

L’epitaffio sulla sua tomba dice: “Mantova mi generò, la Calabria mi rapì, e ora mi tiene Napoli”.

Vuoi sapere un’altra curiosità extra?

Secondo una leggenda, in questo parco Virgilio ritrovò una bottiglia con dodici diavoletti imprigionati che gli insegnarono le arti magiche (il poeta, infatti, era anche noto ai suoi tempi come mago), in cambio della libertà.

O’ MUNACIELLO

La figura del munaciello (piccolo monaco in napoletano) l’ho conosciuta durante la visita della Napoli Sotterranea.

È un personaggio di origini antichissime che fa parte del folklore cittadino e le ipotesi sulla sua origine sono ben 3.

1) UN PERSONAGGIO REALMENTE ESISTITO

Tutto nascerebbe da un garzone di metà Quattrocento e dalla sua storia d’amore con Caterina Frezza, figlia di un ricco mercante.

Una storia che a quei tempi creava scandalo e per questo costretta alla clandestinità, costringendo il ragazzo a raggiungere la sua amata dai tetti.

Un giorno, però, egli cadde (o fu lanciato) nel vuoto e morì, lasciando la ragazza incinta.

Caterina fu rinchiusa in convento e riuscì a dare alla luce il bimbo, che nacque deforme. Iniziò dunque a vestirlo con un saio con cappuccio e provocò la derisione della gente ed il nomignolo, appunto, “munaciello”.

Anche il bimbo morì misteriosamente, per molti ucciso dalla famiglia della giovane madre.

Da quel momento, questa figura si aggira come un’ombra per la città portando con sè la sua sete di vendetta, alla quale vengono attribuiti gli eventi sfavorevoli che si verificano al suo passaggio.

2) LAVORATORI DEL SOTTOSUOLO

Secondo questa versione, i munacielli altro non sarebbero che i cosiddetti pozzari, gli addetti alla manutenzione del sistema idrico del sottosuolo.

Abituati a spostarsi nei cunicoli, sapevano esattamente dove andare e come farlo e spesso e volentieri si intrufolavano nelle case per qualche spuntino o, addirittura, per rubare oggetti preziosi. Una sorta di vendetta per il fatto di non essere pagati dai loro ricchi committenti.

Non era raro però che si intrattenessero con le donne, alle quali talvolta regalavano i preziosi rubati in altre case, mentre altre volte erano le donne a ripagarli con qualche gioiello (incolpando poi, nei racconti ai mariti, un misterioso “munaciello” per il furto).

Ecco dunque la spiegazione del fatto che questo personaggio a volte doni, a volte rubi.

3) PICCOLI DEMONI

La versione più legata alle fantasie e alla superstizione.

Secondo questa terza ipotesi, la figura del munaciello deriverebbe da alcune creature malvagie e dispettose:

erano simili a demoni e giravano per la città lasciando in giro oggetti e monete col fine di attirare le persone e portarle con loro negli inferi.

CURIOSITÀ DI NAPOLI… MA ANCHE LEGGENDE!

Ed ora, spazio alle chicche più gustose.

Qui si entra nel confine tra storia e mito.

PIAZZA PLEBISCITO

La sfida di cui parlo nell’articolo su cosa vedere a Napoli è apparentemente semplice:

bisogna partire dalla porta del Palazzo Reale, bendati o con gli occhi chiusi ed attraversare la piazza, cercando di passare in mezzo alle due statue equestri dalla parte opposta.

Sono circa 170 metri in linea retta… però nessuno sembra riuscirci!

curiosità-napoli-leggenda-plebiscito

A cosa è dovuto questo fatto?

Secondo la leggenda, questa sfida fu architettata dalla regina Margherita (sì, quella della pizza!) in cambio della liberazione di un prigioniero al mese.

Inutile dire che nessun prigioniero ha mai vinto.

La spiegazione sovrannaturale è da ricercare nella maledizione della sovrana. Concretamente parlando, invece, il tutto è dovuto alla conformazione irregolare del terreno ed alla sua leggera pendenza, che fa virare a destra o a sinistra.

CASTEL DELL’OVO

Il nome di questo castello è legato alla figura di Virgilio.

Ancora lui!

Narra la leggenda, nata a quanto pare nel Medioevo, che il poeta e mago (ricordi?) Virgilio nascose un uovo da qualche parte nelle segrete. Ad esso sarebbe legato il destino non soltanto del castello ma dell’intera Napoli:

finchè non si romperà, le catastrofi staranno alla larga.

La stanza in cui sarebbe conservato questo uovo-amuleto è sigillata da pesanti serrature in modo da prevenirne il furto o il danneggiamento. Naturalmente, non è mai stata trovata nessuna stanza del genere, men che meno l’uovo.

Sempre meglio però non sfidare troppo le leggende…

Oggi la zona di Castel dell’Ovo, che un tempo era un’isola, è un luogo di ritrovo serale dove si trovano bar, locali e ristoranti.

LA SIRENA PARTENOPE, ALL’ORIGINE DI TUTTE LE CURIOSITÀ DI NAPOLI

L’importanza di Castel dell’Ovo ritorna pure con questa leggenda.

Hai mai pensato perchè i napoletani vengono anche chiamati partenopei?

Nasce tutto dal mito sull’origine della città.

Partenope era una delle tre sirene ammaliatrici dell’Odissea. Delusa per il rifiuto di Ulisse, si narra che si suicidò e il suo corpo venne trasportato dalle correnti fino al golfo di Napoli. Si infranse sugli scogli dell’isolotto di Megaride, dove oggi sorge Castel dell’Ovo.

Dissolvendosi, il suo corpo diede vita alla morfologia della città (Capodimonte sarebbe la testa mentre la coda si spingerebbe fino a Posillipo).

Da allora, la sirena divenne la protettrice del futuro nucleo abitato che oggi è Napoli. Capisci quindi perchè l’ho definita la leggenda all’origine di tutte le curisoità di Napoli

Tracce di questa leggenda si trovano sia, appunto, nell’aggettivo “partenopeo” sia in alcuni punti della città:

in piazza Sannazzaro c’è una fontana a lei dedicata, nella Basilica di Santa Maria Maggiore c’è una lapide in marmo che viene considerata la sua sepoltura.

QUESTE SONO LE CURIOSITÀ DI NAPOLI PIÙ INTERESSANTI… NE CONOSCI ALTRE?

Personalmente, sono sicuro al 100% che non avrei mai conosciuto queste informazioni se mi fossi limitato ad un giro panoramico.

Ecco perchè è sempre utile visitare i posti e avere voglia di conoscere, non limitandosi a fare qualche foto per dire “ci sono stato”. Solo andando oltre ai classici itinerari si scoprono cose nuove.

È in questo che si distingue un turista da un viaggiatore: un piccolo dettaglio che sconvolge completamente il modo di viaggiare.

D’altronde, lo dice la stessa parola.

Curiosità = voglia di accrescere il proprio sapere o la propria esperienza; piacere del conoscere indiscrezioni o bizzarrie.

E con questa ultima considerazione (che vuole essere anche un consiglio), sono giunto al termine di questa rassegna delle migliori curiosità di Napoli.

Ti ricordo che puoi votare questo articolo e scoprire altre cose della città leggendo cosa visitare a Napoli in un weekend.

Posso darti un consiglio?

Leggi pure quanto ho scritto sulla Cappella Sansevero, che è quanto di più bello possa esserci. Un luogo che da solo merita un viaggio a Napoli.

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Ti ringrazio,

alla prossima!

Noel

 
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