Le balene a Samanà: tutto su questo evento unico

Ultima modifica in data 23/03/2023

Preparati, oggi voglio parlarti di una delle escursioni più emozionanti che si possano fare in Repubblica Dominicana.

Viene effettuata nella penisola di Samanà, quella piccola nazione nella nazione con centinaia di luoghi da vedere tra spiagge, foreste, cascate.

È anche tra le migliori e più famose del suo genere.

Si svolge in un brevissimo periodo quindi bisogna organizzarsi per tempo.

AVVISTARE LE BALENE A SAMANÀ

Ogni anno, tra gennaio e marzo, migliaia di megattere si radunano attorno alla penisola di Samanà, dopo aver percorso più di 5000 km dagli oceani ghiacciati del polo nord.

Durante l’estate, vivono nell’Atlantico settentrionale, cibandosi prevalentemente di krill (e, in parte, di piccoli pesci) e accumulando riserve di grasso sufficienti per sostentarsi per il resto dell’anno.

La stagione invernale coincide con quella dell’accoppiamento e della riproduzione e per farlo hanno bisogno di temperature più miti.

Ecco perché a inizio anno discendono verso sud, fino a giungere nella baia di Samanà. Qui trovano acque calde e profonde al punto giusto.

Durante i mesi che trascorrono nella splendida regione dominicana, danno inizio al rito dell’accoppiamento e delle nascite.

L’escursione delle balene a Samanà permette di ammirare lo spettacolo delle danze e delle giravolte che contraddistinguono questi momenti. Sono migliaia i turisti che ogni giorno partecipano a queste uscite.

COME SONO LE BALENE

Esistono varie specie di megattere.

Quelle che si radunano a Samanà sono le cosiddette balene con la gobba (in spagnolo, “ballenas jorobadas“). Il nome non deriva da un aspetto fisico, per quanto sulla parte finale del dorso presentino una piccola curvatura, quanto dall’arco che formano nel momento in cui si immergono.

Gli esemplari adulti hanno una lunghezza che varia dagli 11 ai 17 metri (le femmine sono in media più lunghe degli uomini) e pesano solitamente 30-40 tonnellate.

Le pinne pettorali sono lunghe un terzo del corpo e questa caratteristica regala loro una maggiore abilità nel nuoto subacqueo rispetto agli altri cetacei.

Hanno la pelle nera e spesso sul ventre e sulle pinne presentano chiazze bianche mai uguali, per questo gli studiosi riescono ad identificare ogni esemplare osservandone le macchie.

Lo sfiato che soffiano dal dorso può raggiungere i 3 metri d’altezza e il canto che i maschi eseguono a fini riproduttivi dura una decina di minuti e viene ripetuto per diverse ore.

Accanto al canto, i maschi lanciano una vera e propria gara mettendosi in mostra con salti, acrobazie, colpi di pinna, tuffi che lasciano estasiati i turisti. Su Wikipedia puoi trovare una pagina dedicata alle acrobazie più comuni.

Foto ©Ministerio del Turismo de la Repùblica Dominicana

ANIMALI DA SALVAGUARDARE

Ogni giorno sentiamo di animali in via di estinzione, molto spesso a causa dell’uomo.

Le megattere hanno rischiato seriamente perché soprattutto negli anni Sessanta venivano cacciate a livelli molto intensi.

L’International Whaling Commission (IWC) nel 1966 le ha dichiarate specie protetta e, da allora, il numero di balene è in continua crescita. Oggi se ne contano circa 40 mila esemplari negli oceani del mondo, anche se purtroppo sono solo un terzo del numero originario.

Un apporto fondamentale lo sta dando anche la Repubblica Dominicana.

Nel 1986 il governo istituì il “Santuario dei Mammiferi Marini”, un’area che dalla baia di Samanà si spinge a nord fino alle acque poco profonde del Banco de la Plata y de la Navidad (zona conosciuta comunemente come Silver Bank).

Non solo.

L’avvistamento delle balene (o whale-watching) è promosso dallo stato come attività ecosostenibile ed è regolato da leggi severe:

il Ministero del Turismo, il Ministero dell’Ambiente e delle risorse naturali, la Marina, il Comune di Samanà e l’Ente di protezione della baia (CEBSE) hanno firmato un accordo che ha creato un sistema moderno e tecnologico per il monitoraggio e la catalogazione di tutti i cetacei presenti nell’area, in maniera non invasiva.

Dal 6 al 10 marzo, il Paese ha inoltre ospitato il Terzo Congresso Mondiale sulle Megattere, sostenuto dall’ONU nel suo programma di salvaguardia e difesa della cosiddetta blue economy (oceani e mari).

COME AVVISTARE LE BALENE A SAMANÀ

Passiamo al concreto, vedendo come poter assistere allo spettacolo che offrono le balene a Samanà.

Il modo più immersivo, l’escursione classica, prevede una gita in barca.

Le agenzie sono tante e prevedono uscite giornaliere. Mi sento di consigliarti la società della biologa canadese Kim Beddall, che per prima capì l’importanza del luogo, nel 1985.

Come puoi vedere sul sito ufficiale, nella loro offerta:

  • offrono un giro gratuito in caso non si riescano a vedere balene nella prima escursione
  • a bordo c’è un biologo marino a fare da guida
  • acqua, bibite, snack vari, caramelle e un depliant in 4 lingue sono disponibili gratuitamente durante l’uscita
  • con un extra è possibile entrare nel Santuario o fermarsi a Cayo Levantado al ritorno.

Kim ama dire che le balene sono a tutti gli effetti cittadine dominicane, in quanto l’80% di loro nasce in queste acque.

L’emozione di ammirarle da pochi metri non può essere sostituita ma esiste un modo alternativo, che proprio per questo preferisco definire integrativo, per vedere le balene a Samanà:

si può fare via terra dai punti panoramici lungo la costa.

Due su tutti: Punta Balandra (sulla strada verso Las Galeras, con l’osservatorio inaugurato nel 2011) e playa Frontòn, nello specifico la cima del sentiero che porta sopra la spiaggia e che si raggiunge anche nel viaggio di ecoturismo a Santo Domingo.

Sono entrambi punti di osservazione in cui lo sguardo si estende su tutto l’orizzonte, ovviamente però le balene si vedono in lontananza.

C’è poi il tour in barca di 7 giorni all’interno di Silver Bank per chi vuole togliersi uno sfizio e ha parecchi soldi. Offre la possibilità di nuotare con le balene, in massima sicurezza e nel pieno rispetto degli animali:

pasti, alloggio e tutti i servizi sono inclusi ma i prezzi superano i 4000 dollari, a cui vanno aggiunte le spese per la barca e la tassa di ingresso nel Santuario.

UN MUSEO DEDICATO ALLE BALENE A SAMANÀ

La città di Santa Barbara de Samanà ospita anche un museo per chi vuole approfondire la storia delle megattere e scoprire i segreti della loro migrazione.

Aperto tutto l’anno dal lunedì al venerdì fino al primo pomeriggio, ha un piccolo costo d’entrata che viene utilizzato per il programma di studio e conservazione.

Al suo interno si può anche ammirare lo scheletro di una megattera maschio, lungo oltre 12 metri, ritrovato nel 1993 lungo la costa.

CONCLUSIONE

Ora sai tutto ciò che serve per decidere al meglio come vedere le balene a Samanà.

Mi resta solo da ripeterti che si tratta di una delle tante cose da fare in Repubblica Dominicana.

Quando visito la penisola di Samanà, mi fermo sempre almeno una settimana. Quindi posso dirti per certo come mi comporterò quando finalmente riuscirò ad organizzarmi per partecipare all’escursione:

farò dapprima l’uscita in barca, poi visiterò il museo e mi recherò nei punti panoramici per vedere le balene da un’altra prospettiva.

Non mi farò mancare nulla.

Se ti è stato utile questo articolo, puoi continuare a scoprire le bellezze della zona leggendo quali sono le migliori escursioni a Samanà.

Ti ringrazio,

alla prossima!

Noel

Nota: articolo rivisto ed aggiornato a marzo 2023.

 
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